Pubblicato su politicadomani Num 87 - Gennaio 2009

Dal sindaco di Marano una soluzione possibile
Chiaiano, da discarica a deposito di compostaggio anaerobico
Tra resistenze dei cittadini, parlamentari italiani ed europei venuti a verificare di persona le condizioni della cava e il corso dei lavori di messa in sicurezza (e regolarmente respinti), fra controlli negati, libertà dimezzate e diffide, riprende quota un’alternativa alla discarica

di Carmela Maria Orlando

Dovevano arrivare il 15 dicembre i primi camion di rifiuti da sversare nella cava del poligono di Chiaiano. Complici le precarie condizioni meteorologiche delle ultime settimane la partenza dello sversatoio è stata rimandata. La cava infatti sarebbe inagibile per allagamento e si sarebbe pure verificato uno smottamento, anche se resta ancora da stabilirne l’entità.
Dopo otto mesi di prima linea i cittadini dei presidi di Marano e Chiaiano continuano a non arrendersi. Proprio il 15 si è svolta un’altra manifestazione contro l’apertura della discarica e qualche giorno prima erano arrivati a Chiaiano anche l’europarlamentare Monica Frassoni e l’onorevole dell’Idv Franco Barbato, che avevano chiesto l’autorizzazione ad entrare nella cava per verificare lo stato dei lavori per la messa in sicurezza e l’eventuale presenza di amianto. Sabato 13 dicembre, accompagnati dal sindaco di Marano Salvatore Perrotta, i due si sono recati fino all’entrata della futura discarica, protetta da militari e filo spinato, per vedere di persona il sito, ma il loro accesso è stato negato ancora una volta. Erano accompagnati da un centinaio di cittadini e altri rappresentanti istituzionali fra i quali de Medici, assessore all’ambiente del comune di Marano, e i consiglieri Gemma Infantocci e Mario Romani. Dopo un’ora di inutili insistenze il gruppo ha lasciato la discarica. “È un insulto alla democrazia - hanno detto alcuni dei cittadini presenti - se nemmeno le istituzioni, le stesse che fanno parte del governo, riescono ad entrare”. Molto dure le reazioni dei politici. L’onorevole Frassoni, irritata dal veto di accesso nella discarica, ha di voler portare il caso in commissione ambiente nel Parlamento Europeo. Dura anche la risposta dell’on.le Barbato. Il sindaco di Marano Perrotta ha parlato di democrazia in pericolo per il diritto negato a conoscere cosa sta avvenendo all’interno della cava. Proprio qualche giorno prima il comune di Marano nella persona del sindaco invita formalmente il sottosegretario Guido Bertolaso ed il generale Franco Giannini a sospendere ogni attività di allestimento della discarica nella cava del Poligono a Chiaiano. La diffida, predisposta dall'avvocato Raffaello Capunzo, si basa sul fatto che è n corso un procedimento dinanzi al Tar nel quale i giudici del collegio hann già richiesto una serie di atti e documentazioni di approfondimento sulle procedure adottate. L'udienza è stata fissata, proprio su richiesta dei giudici, per il 25 febbraio 2009. Sino a quella data, ritiene l'amministrazione comunale di Marano, non si dovrebbe procedere ad alcun intervento all'interno della cava. Nel documento si fa riferimento anche ai problemi scaturiti nell'area a seguito delle copiose ultime piogge. Come si evince da alcune immagini riprese in diretta da alcune webcam, l'intera cava si è allagata e c’è stata anche una diluizione di materiali biancastri sull'intera superficie già ricoperta da teloni e guaine. La stessa struttura commissariale ha inoltre confermato, secondo fonti di stampa, un piccolo smottamento nella zona presidiata dai militari. "Sono tutti elementi che ci preoccupano per la precarietà idrogeologica dell'intera zona di Chiaiano”, ha spiegato Perrotta, che ha anche manifestato dubbi e perplessità sull'intera vicenda del ritrovamento dell'amianto, dei quali si è avuta notizia solo attraverso la stampa, senza alcuna comunicazione ufficiale. “Riteniamo che si debba attendere il giudizio del Tar. Del resto, come è noto e chiaro a tutti finalmente, il sito di Chiaiano non ha alcuna rilevanza sull'intero sistema di uscita dall'emergenza-rifiuti”, ha aggiunto il sindaco. “Stando così le cose - ha rilanciato il primo cittadino - occorrerebbe ripensare Chiaiano come sito non più per la raccolta del "tal quale" ma, dovendo in ogni caso accogliere soltanto i rifiuti di Chiaiano, Mugnano e Marano, come sito destinato ad accogliere il compostaggio anaerobico come già in passato era stato più volte suggerito".

 

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